Bullismo, vittime e carnefici.

Bullismo, vittime e carnefici.

Il bullismo è un problema serio è spesso sottovalutato, soprattutto se in gioco ci sono minori sia nel ruolo di bullo che vi vittima degli atti vessatori.
Non è un caso se sempre più agenzie investigative offrono specifici servizi utili a controllare i minori e a contrastare il fenomeno del bullismo, spesso direttamente collegato alla sfera delle baby gang.

Bullismo, le tipologie di vittima.

Esistono diversi studi, condotti nell'ambito della psicologia e della criminologia, atti a comprendere sia i meccanismi alla base del bullismo che quelli che fanno si che un individuo possa diventarne vittima.
Queste ricerche hanno portato gli studiosi a definire alcune tipologie di vittime, in base a diversi parametri che tengono in considerazione diversi ambiti dell'individuo, dalla sfera psico-emotiva a quella fisica ecc..

  • Vittima passiva: individuo dotato di scarsa autostima, fisicamente più debole all'interno di un gruppo e quindi riconosciuto dal bullo, o dai bulli, come incapace di difendersi.
  • Vittima provocatrice: Si tratta di individui che se provocati provocano a loro volta, pur essendo inadatti a contrastare la forza del bullo o del branco. Spesso questa vittima sfoga la sua frustrazione verso altri individui più deboli, diventando un bullo a sua volta.

Sebbene esistano altri gruppi preferiamo fermarci ai due sopra descritti poiché risultano essere i più frequenti nell'ambito delle dinamiche relative al bullismo, soprattutto quando vittima e carnefice risultano entrambi minorenni, spesso bambini o poco più.

Il problema è molto diffuso in tutto il mondo e nonostante i vari legislatori, soprattutto nei paesi occidentali, abbiano adottato politiche di prevenzione e contrasto, prevedendo anche pene severe per determinati atti di violenza minorile, i numeri non sembrano voler calare.
Recenti studi hanno dimostrato che negli Stati Uniti circa il 20% dei giovani ha subito atti di bullismo, mentre il 16% di cyberbullismo (bullismo perpetrato per mezzo telematico: internet, chat, messaggistica ecc.).
In generale il bullismo si può definire come una forma di violenza verbale, fisica e psicologica ripetuta e nel tempo e perpetuata in modo intenzionale da una o più persone (bullo o bulli) nei confronti di un’altra (vittima).
A differenza di quanto si possa pensare, il cyberbullismo è pericoloso tanto quanto il bullismo “classico”, se non addirittura di più perché lascia tracce di diffamazione o ingiuria a volte indelebili (eliminare del tutto una foto o un video diventati virali è un impresa quasi impossibile da attuare).

Otre agli attori principali, ossia bulli e vittime, esistono i testimoni del bullismo che possono essere uno o più soggetti (gruppo).
Questi spettatori potrebbero prendere le parti delle vittime e denunciare gli atti di bullismo, ponendo fine alle vessazioni, purtroppo il più delle volte assumono un ruolo passivo e addirittura di complicità rispetto alle azioni del bullo che temono, e assecondano temendo di diventare a loro volta vittime delle violenze.

Smascherare il bullismo non è semplice e per questo rivolgersi ad un investigatore privato potrebbe rivelarsi la scelta più saggia per i genitori che sospettino qualcosa.
Spesso i ragazzi tendono a nascondere questi episodi per paura di essere giudicati, o anche per timore di peggiorare la loro situazione, mentre l'investigatore privato gioca un ruolo fondamentale nella raccolta di prove che possano facilitare le famiglie, o le stesse vittime, a denunciare i bulli e ad ottenere giustizia.