Bullismo: un suicidio a Foggia

Bullismo: un suicidio a Foggia

Più volte abbiamo trattato temi legati al bullismo e alla violenza fisica e/o psichica che le vittime subiscono per colpa dei loro aguzzini, spesso vittime a loro volta di un contesto socio-culturale assente, incapace di "curare" i mali sociali alla base della trasformazione di semplici ragazzi e ragazze in carnefici.

Il nostro investigatore privato a Foggia ci conferma che “i tempi sono bui”, che tra i ragazzi, anche giovanissimi, la violenza sembra essere diventata la normalità, qualcosa con la quale convivere a prescindere se si è parte attiva o passiva del processo.
Anche se il più delle volte il bullismo non raggiunge livelli di violenza tali da compromettere per sempre ed in modo irreparabile le vite delle parti (bulli e vittime del bullismo), non di rado sfocia in atti di violenza estrema come l'omicidio (volontario o colposo) o il suicidio.

Il suicidio a Foggia

L'esempio più immediato di quanto sopra riportato possiamo leggerlo sulle pagine de “LA REPUBBLICA” che in un articolo pubblicato in data giugno 2022 titola “Si suicidò perché perseguitato dai bulli": cinque ventenni rinviati a giudizio a Foggia”, lasciando poco stazio al dubbio.

La vittima aveva solo 29 anni all'epoca dei fatti e fu trovato morto sui binari, schiacciato dal peso un treno. A quanto si apprende dalla cronaca, il ragazzo era vittima di bullismo e poche ore prima aveva subito il furto del cellulare da parte dei suoi vessatori, quindi era piombato in un profondo stato di sconforto temeva che potessero essere diffusi alcuni video personali contenuti al suo interno.

Si può morire a soli 29 anni per colpa della stupidità e dell'arroganza di qualcuno che, in un paese civile e in un contesto sociale sano, sarebbe stato individuato e curato a tempo debito?

Purtroppo si, succede e non solo a foggia, succede continuamente e spesso nell'indifferenza generale.

Per quanto riguarda il caso sopra descritto, tralasciando i dettagli che potrete reperire facilmente sul quotidiano precedentemente citato, sono state rinviate a giudizio nell'udienza preliminare del processo cinque ragazzi di età compresa tra i 21 e i 24 anni, con l'accusa di atti persecutori aggravati , cyber-bullismo, truffa e diffamazione.

Cosa è il bullismo?

Il bullismo è una forma di violenza che coinvolge molti bambini e adolescenti nei contesti scolastici e sociali. Si tratta di un comportamento aggressivo, intenzionale e ripetuto, che mira a danneggiare fisicamente o psicologicamente una persona o un gruppo di persone percepite come più deboli o vulnerabili. Il bullismo può assumere diverse forme, come il bullismo fisico, verbale, psicologico o online (cyberbullismo).
Il fenomeno del bullismo provoca impatti devastanti sia sulle vittime che sugli aggressori, influendo negativamente su diversi aspetti della loro vita. Le vittime spesso sperimentano una serie di problemi psicologici, come la diminuzione dell'autostima, l'insorgere di ansia e depressione, il ritiro sociale, e la comparsa di disturbi del sonno e dell'alimentazione. Questi effetti possono estendersi anche al contesto accademico, con difficoltà scolastiche che possono compromettere il rendimento degli studenti. In situazioni estreme, il bullismo può portare a pensieri suicidi, rappresentando una minaccia seria per il benessere emotivo delle vittime.

D'altro canto, gli aggressori non sono immuni dalle conseguenze delle loro azioni. Essi possono essere soggetti a sanzioni disciplinari, legali o penali, a seconda della gravità delle loro condotte. Queste conseguenze legali possono avere impatti significativi sulla loro vita futura. Inoltre, gli aggressori possono manifestare problemi nelle relazioni interpersonali, mostrando comportamenti antisociali, violenti o addirittura criminali. Queste difficoltà relazionali possono isolare ulteriormente gli aggressori dalla società e contribuire a un ciclo distruttivo di comportamenti dannosi.