Assenteismo e legge 104 del 92

Assenteismo e legge 104 del 92

Sempre più spesso l'investigatore privato è chiamato ad occuparsi, nell'ambito delle indagini per assenteismo, di ingiustificate assenze per false necessità legate ai diritti concessi dalla famosa legge 104 del 1992.
Cerchiamo quindi di comprendere la vera natura di questa importante norma che in realtà risulta essere importantissima sia per i datori di lavoro che per i dipendenti che ne usufruiscono in maniera onesta.

I benefici della legge 104 del 1992

Grazie alla Legge 104 del 1992, i lavoratori dipendenti affetti da disabilità grave o coloro che prestano assistenza ai loro familiari con disabilità grave, hanno diritto a permessi retribuiti (art. 33 della Legge 104/92), oltre che ad un congedo straordinario previsto ai sensi dell’art.42 del D.lgs. 151/2001.

A tal proposito è utile ricordare che una disabilità può considerarsi grave quando impone alla persona, che convive con lo stato invalidante, di dover beneficiare di un'assistenza permanente, globale e continuativa, per svolgere una o più funzioni della vita quotidiana.

L’art. 33 della Legge 104/92 stabilisce che i permessi retribuiti possono essere richiesti dalle persone disabili in situazione di gravità e dai loro familiari quali: genitori, coniuge, parenti entro il secondo grado di parentela.
Ovviamente parliamo di lavoratori dipendenti, non di autonomi o liberi professionisti che invece possono gestire in autonomia la propria professione.

Abusi con i permessi della legge 104 del 92

L’articolo 33 della Legge 104 riconosce al lavoratore 3 giorni al mese di permesso retribuito per garantire l’assistenza al familiare disabile, purtroppo a volte alcuni dipendenti possono abusare di questa possibilità per assentarsi in maniera ingiustificata, arrcando un grave disagio ai datori di lavoro, ai colleghi e anche ai fruitori del servizio/clienti.

Questi individui rischiano grosso, non solo commettono un illecito disciplinare che può costargli un licenziamento per giusta causa, anche in seguito solo a un singolo comportamento scorretto, in realtà si macchiano anche del reato di truffa ai danni dell’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) che eroga lo stipendio nel periodo in cui il dipendente sta beneficiando dei permessi 104/92.

Occorre chiarire un dettaglio non di poco conto, non è detto che il dipendente che usufruisce di tali permessi debba obbligatoriamente passare la giornata in contatto diretto della persone disabile che deve assistere, infatti la Corte di Cassazione, con ordinanza n. 29198/21, ha stabilito che l'assistente può anche svolgere attività che indirettamente favoriscono il disabile:

  • Uscire per fargli la spesa

  • Recarsi in farmacia per acquistare medicinali

  • Recarci nei vari uffici per il disbrigo di pratiche burocratiche ecc..

In virtù di ciò occorre prestare molta attenzione nel puntare il dito contro qualcuno che, essendo assente dal lavoro in virtù di un permesso garantito dalla legge 104, viene visto in un supermercato o in un ufficio pubblico.

I permessi previsti dalla legge 104 devono essere utilizzati solo per compiere attività compatibili con l’assistenza al familiare disabile.

Assenteismo e legge 104/92

L’ordinamento giuridico ammette la possibilità di ricorrere al supporto di un'agenzia investigativa, secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 8373 del 4 aprile 2017.

Noi della Iuris Investigazioni operiamo con discrezione e professionalità in Italia e all'estero, occupandoci spesso di indagini per assenteismo che hanno come aggravante la richiesta ingiustificata di permessi in forza della legge 10 del 92.
Questo è un atteggiamento giuridicamente ed eticamente scorretto che occorre contrastare con fermezza e rigore.