da Iuris Investigazioni | Gen 5, 2024 | News
Cosa succede se il mio cane morde un ladro?
Se il mio cane morde un ladro? Se avete un cane da guardia, probabilmente vi sentite più sicuri quando lasciate la vostra casa incustodita per trascorrere qualche ora con gli amici, andare in palestra, fare shopping ecc…
Ma cosa succede se il vostro fedele amico peloso si trova a dover affrontare un ladro che tenta di introdursi nella vostra abitazione?
Chi risponde dei danni causati dal morso del cane?
E chi ha ragione tra il padrone e il malvivente?
Potrebbero sembrare domande banali, scontate, ma vi assicuro che non è così.
Di seguito cercheremo di rispondere a queste domande con il supporto di un investigatore privato che potrà fornirci, grazie alle sue conoscenze in merito alle normative vigenti, informazioni utili a districare la matassa.
Non è sempre facile stabilire chi ha torto e chi ha ragione, soprattutto in Italia, Nazione nella quale esistono migliaia di leggi e alettante sentenze da dover valutare.
La prima cosa da sapere è che il proprietario o chiunque si serva dell’animale è responsabile per i danni da questo cagionati a terzi o a beni pubblici o privati; salvo dimostrare che l’evento si è verificato per caso fortuito.
Questo significa che se il vostro cane morde qualcuno, dovete risarcire la vittima, a meno che non possiate provare che il morso è stato causato da un fatto imprevisto o inevitabile, o da un comportamento gravemente colpevole da parte della vittima.
Giusto per fare alcuni esempi: se il vostro cane morde un ragazzaccio che gli tira la coda per divertimento, non dovreste pagare nulla (condizionale d’obbligo), perché il furfante si è procurato il danno da solo. Ma se il vostro cane morde il postino che vi consegna la posta, dovete risarcirlo, perché il postino non ha fatto nulla di sbagliato e stava solo eseguendo il suo dovere.
Cosa succede se il vostro cane morde un ladro che si introduce in casa vostra?
In questo caso, il padrone del cane non “avrebbe” alcuna responsabilità civile o penale, a meno che non si tratti di un caso di eccesso colposo o di dolo (valuterà il giudice in relazione all’indagine svolta dalle forze dell’ordine). Infatti, la legge considera il morso del cane come un caso fortuito, collegato a un comportamento gravemente colpevole del ladro che si sarebbe procurato il danno violando la proprietà privata. In questo caso il padrone del cane può anche invocare la legittima difesa, se il cane ha agito per proteggere la sua persona o i suoi beni da un’aggressione ingiusta. Quindi, se il vostro cane azzanna un ladro che si intrufola nel vostro giardino o dentro il vostro appartamento, teoricamente non rispondete di nulla, né dovete versare alcun risarcimento.
Il cartello “Attenti al cane”
Ma se avete un cane da guardia, dovete per forza affiggere il cartello “Attenti al cane” sul cancello o sulla porta di casa?
Ovviamente no ma è consigliabile per evitare incidenti, e poi è un efficace dissuasivo per i malintenzionati. Il cartello serve a segnalare la presenza del cane e a scoraggiare eventuali intrusi, ma anche a prevenire incidenti con persone innocenti o con altri animali. Ad esempio, se il vostro cane morde un passante che si avvicina al cancello per chiedervi un’informazione, potreste essere ritenuti responsabili per negligenza o imprudenza, se non avete tenuto il cane sotto controllo o se non avete avvertito il passante del pericolo. Ma se il vostro cane morde un ladro che scavalca il cancello, non siete responsabili di nulla, anche se non avete affisso il cartello, perché il ladro ha agito a suo rischio e pericolo.
Chiaramente dipende anche dalla tipologia di cane del quale siete responsabili, come ricorda l’investigatore privato: se avete un cane di grossa taglia o di una razza ritenuta pericolosa, dovete prestare maggiore attenzione, come addestrare il cane adeguatamente, usare la museruola e il guinzaglio quando lo portate fuori casa ecc…
Queste precauzioni servono proprio a evitare che il vostro amico a quattro zampe possa arrecare danni a persone o animali, per i quali potreste essere chiamati a rispondere sia civilmente che penalmente.
da Iuris Investigazioni | Gen 5, 2024 | News
L’assegno di mantenimento
L’assegno di mantenimento rappresenta una delle tematiche più delicate e discusse nell’ambito del diritto di famiglia. Si tratta di una prestazione economica che uno dei coniugi, ha seguito della separazione o del divorzio, è tenuto a versare all’altro per garantirgli un tenore di vita adeguato a quello goduto durante il matrimonio, in proporzione alle proprie capacità economiche e alle condizioni dell’altro coniuge.
Il tutto nasce dalla necessità di tutelare il coniuge economicamente più debole (che nei decenni passati era quasi sempre la donna) che dopo la separazione si trovava senza un reddito proprio e con la responsabilità di accudire i figli.
Fortunatamente, con il passare degli anni e l’evoluzione socioculturale in atto, la figura del coniuge economicamente debole non è più automaticamente associata alla donna ma viene identificato in seguito allo studio della reale condizione economica e patrimoniale delle parti e considerando su quale delle parti in causa grava l’addebito, ossia la colpa della fine del rapporto coniugale.
La determinazione dell’importo dell’assegno di mantenimento segue criteri ben precisi e stabiliti dalla legge, oltre che da precedenti pronunce dei tribunali che, come si è soliti dire, fanno giurisprudenza.
In linea generale è possibile affermare che tra i criteri fondamentali vi sono i seguenti:
- Condizioni economiche dei coniugi: si valutano i redditi, il patrimonio, la capacità lavorativa e le prospettive di impiego. A tal proposito è possibile ingaggiare un investigatore privato in grado di fornire un report dettagliato in merito alla reale condizione economica del soggetto sottoposto a indagine.
- Contributo familiare: si considera il contributo che ciascun coniuge ha fornito al benessere della famiglia, sia in termini economici che di cura della casa e dei figli.
- Tenore di vita durante il matrimonio: si cerca di preservare il tenore di vita goduto durante il matrimonio, nella misura del possibile.
La giurisprudenza in materia di assegno di mantenimento è vasta e variegata, uno dei principi fondamentali in materia di determinazione dell’assegno, prende atto del fatto che la sua assegnazione non può essere considerata un automatismo, ma deve essere valutata caso per caso, tenendo conto delle specificità di ciascuna situazione.
Oltretutto non è una misura statica ma può essere soggetto a revisione nel tempo, qualora si verifichino cambiamenti significativi nelle condizioni economiche di uno dei due ex coniugi.
Per questo motivo le agenzie investigative offrono l’indagine per rivalutazione dell’assegno di mantenimento.
Come già scritto, questo può essere oggetto di revisione o di revoca nel caso in cui sopravvengano novità nelle condizioni economiche delle parti:
- Uno dei due coniugi crea un nuovo nucleo famigliare;
- Uno dei due coniugi inizia a guadagnare da attività lavorativa autonoma o subordinata;
- Uno dei due coniugi perde il lavoro o la sua fonte di reddito;
- Uno dei due coniugi diventa improvvisamente molto ricco ha seguito di una vincita o una donazione.
- I figli hanno maggiore necessità economiche per via dello studio, di una condizione di salute differente ecc…
Inoltre, può cessare qualora il beneficiario raggiunga un’autonomia economica tale da non necessitare più del sostegno dell’ex partner.
da Iuris Investigazioni | Gen 5, 2024 | News
Come usare e quanto lo spray antiaggressione
Lo spray antiaggressione: visto che il clima di insicurezza generale permane, che gli episodi di bullismo e micro-criminalità continuano a mietere vittime, abbiamo chiesto al nostro investigatore privato se acquistare uno spray al peperoncino potesse essere la scelta giusta per aumentare la sicurezza personale.
Gli spray antiaggressione sono diventati uno strumento sempre più popolare per la difesa personale, soprattutto tra coloro che cercano una soluzione legale ed efficace per proteggersi in situazioni di pericolo. Questi dispositivi, noti anche come spray al peperoncino, sono progettati per disabilitare temporaneamente un aggressore, permettendo alla vittima di allontanarsi e cercare aiuto.
Uno spray antiaggressione, ci spiega l’investigatore, è un dispositivo nebulizzatore che contiene oleoresin capsicum, un composto infiammatorio e irritante estratto comunemente dal peperoncino. Quando spruzzato, questo composto agisce su occhi e mucose, causando una forte irritazione che può portare a lacrimazione, difficoltà respiratorie e una sensazione di bruciore intensa. Anche se tali effetti urticanti sono temporanei e non causano danni permanenti, sono sufficienti per neutralizzare un potenziale aggressore e permettere la fuga e l’allerta delle forze dell’ordine.
Legalità degli spray
In Italia, gli spray antiaggressione, ma anche la pistola al peperoncino che sfrutta lo stesso principio attivo, sono regolamentati dal Decreto del Ministero dell’Interno n. 103/2011.
Per essere considerati legali, devono rispettare specifici requisiti: la dose di capsicina contenuta non deve superare i 20 ml, la percentuale di oleoresin capsicum deve essere inferiore al 10%, e la concentrazione massima di capsaicina e capsainoidi non deve eccedere il 2,5%.
Inoltre, lo spray non deve contenere sostanze infiammabili, corrosive, tossiche o comunque in grado di causare danni permanenti.
Gli spray antiaggressione possono essere acquistati liberamente da persone maggiorenni e sono disponibili in diversi formati.
Possono essere acquistati in armeria e anche in alcune farmacie, sconsigliamo l’acquisto on-line da rivenditori poco affidabili in quanto sarebbe opportuno avere la garanzia di poter utilizzare una sostanza legale, che rispetti le disposizioni imposte dalle norme in vigore.
Quando si utilizza uno spray antiaggressione, è fondamentale agire con cautela e responsabilità:
- Non utilizzarlo in luoghi chiusi (treni, auto, cinema, bar, pub ecc.).
- Fare attenzione a non usarlo controvento per evitare di rimanere vittime dello spray al pari del nostro aggressore.
- Mirare bene al volto dell’aggressore quando si trovi a circa 2 metri di distanza da noi.
- Allontanarsi velocemente e avvisare immediatamente le forze dell’ordine, comunicando di aver utilizzato il dispositivo antiaggressione.
Gli spray antiaggressione rappresentano una soluzione legale e responsabile per la difesa personale, offrono una protezione immediata in situazioni di minaccia, consentendo di guadagnare tempo prezioso per mettersi in salvo.
da Iuris Investigazioni | Gen 5, 2024 | News
Quando considerare le investigazioni private
Le investigazioni private sono un settore in continua evoluzione, che offre una vasta gamma di servizi ha privati, aziende e studi legali. Per tali motivi ogni agenzia investigativa deve poter offrire la massima professionalità ai suoi clienti e collaborare attivamente sia con altre agenzie dedite all’investigazione sia con le forze dell’ordine.
Ad esempio, noi della Iuris Investigazioni siamo in grado di operare su tutto il territorio italiano ed estero in brevissimo tempo dalla ricezione del mandato, questo garantisce indagini efficienti e flessibilità nell’offerta del servizio.
Che cos’è un’indagine privata?
Un’indagine privata è un’indagine condotta da un investigatore privato, al fine di raccogliere informazioni e prove su una determinata questione, soprattutto su presunti casi di infedeltà coniugale che comunque rimane la tipologia di indagine più richiesta in Italia.
Le indagini private possono essere svolte per una varietà di motivi, tra cui:
- Ricerca di persone scomparse
- Indagini su frodi assicurative
- Infedeltà coniugale
- Controllo di dipendenti assenteisti
- bonifica da cimici e microspie
- Controlli per stalking, bullismo o mobbing ecc…
In linea di massima le investigazioni private possono essere classificate in e diversi tipi
- Indagini per privati: offerte a privati cittadini che necessitano di un investigatore privato per risolvere alcune controversie e ottenere prove inconfutabili e spendibili in ambito giudiziario.
- Indagini per Aziende: i servizi aziendali sono pensati per assicurare risultati concreti ad aziende, imprese, professionisti. Le prove fornite dall’investigatore possono essere utilizzate al fine di un eventuale licenziamento per giusta causa, per la tutela dalla concorrenza sleale e la verifica della fedeltà aziendale di soci e dipendenti.
- Indagini per studi legali: La legge 397/2000 tutela le indagini difensive svolte dall’investigatore privato su incarico del legale. E’ possibile ricercare prove a favore dell’assistito, sulla ricostruzione del fatto, nonché conferire con le persone in grado di riferire circostanze utili ,ai fini dell’attività investigativa come sancito dall’articolo 391-bis del codice di procedura penale.
Come scegliere un’agenzia investigativa?
Se stai pensando di assumere un investigatore privato, è importante scegliere un’agenzia affidabile e qualificata.
In generale dovresti tener conto dei seguenti fattori:
- Reputazione dell’agenzia investigativa: magari chiedendo a persone (conoscenti o amici) che già si sono affidati ai loro servizi.
- Servizi offerti: Assicurati che l’agenzia offra i servizi di cui hai bisogno.
- Costi: Chiedi un preventivo dettagliato prima di assumere l’agenzia (la trasparenza è fondamentale in questi casi).
- Professionisti: Verifica le qualifiche e l’esperienza degli investigatori che lavoreranno al tuo caso, non si diventa investigatori privati per hobby, occorrono requisiti determinati dalla legge e l’autorizzazione del prefetto.
In Italia, le indagini private sono regolamentate dal Decreto Legislativo 29 luglio 2015, n. 123. Questo decreto stabilisce i requisiti per l’apertura di un’agenzia investigativa, le attività che possono essere svolte dalle agenzie investigative e le norme sulla riservatezza delle informazioni raccolte.
da Iuris Investigazioni | Gen 3, 2024 | News
L’importanza della prova nel contesto giuridico
L’importanza della prova nel contesto giuridico: l’amministrazione della giustizia in qualsiasi sistema legale si basa sull’evidenza del reato, quindi il concetto di “prova del reato” riveste un ruolo centrale, fungendo da pilastro per la determinazione della colpevolezza o dell’innocenza di un individuo accusato di un qualsiasi crimine. Proprio sul principio della determinazione della colpevolezza si basa la “lotta” tra accusa e difesa nell’ambito di un processo, e spesso sono determinanti le prove raccolte da un investigatore privato, ad esempio nell’ambito di un processo penale al fine di migliorare la strategia difensiva.
La Definizione di Prova del Reato
Quando si parla di “prova del reato” si fa riferimento all’insieme degli elementi probatori presentati durante un procedimento legale dall’accusa, per dimostrare che un determinato reato è stato commesso dall’imputato. Questi elementi possono variare da testimonianze oculari a prove fisiche, documenti, registrazioni e altro ancora. Il loro scopo è fornire al tribunale un quadro convincente e inequivocabile dell’accusa.
In questo contesto mi sembra opportuno ricordare anche cosa si intende per “reato”, in quanto abbiamo utilizzato ed utilizzeremo spesso questo termine.
In ambito giuridico, il reato costituisce un comportamento proibito dalla legge e soggetto a una specifica sanzione di natura penale, comunemente nota come “sanzione penale”.
Quando parliamo di reato, comunque, ci riferiamo sempre all’ambito penale, da non confondere con l’illecito amministrativo che, appunto, comporta sanzioni di natura amministrativa.
Tornando al concetto di “prova del reato”, possiamo dire che le prove presentate durante un processo possono essere suddivise in diverse categorie ma le testimonianze oculari costituiscono quasi sempre la prova più frequentemente valutata, poiché individui presenti sulla scena del crimine forniscono il loro resoconto dei fatti.
Importanza delle prove
Le prove fisiche invece, come oggetti trovati sulla scena del crimine o reperti forensi, possono fornire indicazioni cruciali sulla dinamica dell’evento. Le registrazioni audio e video possono offrire una documentazione dettagliata degli avvenimenti, sostenendo o confutando le testimonianze oculari fornite oralmente.
Proprio per la seconda tipologia di prove è importante il lavoro svolto dall’investigatore privato incaricato dall’avvocato difensore; infatti la legge stabilisce chiaramente che l’investigatore privato, sempre e solo se incaricato dall’avvocato difensore, può svolgere attività investigative dirette o indirette nel contesto di un procedimento penale.
Le attività di investigazione difensiva che il difensore e l’investigatore privato, possono effettuare sono numerose.
- Parlare e registrare le dichiarazioni eventualmente rilasciate da persone informate sui fatti;
- Accedere ai luoghi pubblici o privati (previa autorizzazione del giudice) per poter indagare ed effettuare anche nuovi rilevamenti;
- Porre in essere pedinamenti, appostamenti, effettuare rilevamenti audio, reperire immagini fotografiche e registrare video.
Fondamentale nel contesto della prova del reato è il principio della presunzione di innocenza. Questo principio stabilisce che un individuo è considerato innocente fino a quando la sua colpevolezza non è stata dimostrata oltre ogni ragionevole dubbio. In altre parole, spetta all’accusa fornire prove sufficienti per far pendere la bilancia della giustizia verso la colpevolezza.
Accusa e difesa giocano ruoli distinti nel processo, ma entrambe le parti devono rispettare norme etiche e legali nella presentazione delle prove. L’accusa ha l’onere di dimostrare la colpevolezza, mentre la difesa ha il compito di contestare le prove e proteggere i diritti dell’imputato.