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Assegno di mantenimento
Assegno di mantenimento
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L’assegno di mantenimento
L’assegno di mantenimento rappresenta una delle tematiche più delicate e discusse nell’ambito del diritto di famiglia. Si tratta di una prestazione economica che uno dei coniugi, ha seguito della separazione o del divorzio, è tenuto a versare all’altro per garantirgli un tenore di vita adeguato a quello goduto durante il matrimonio, in proporzione alle proprie capacità economiche e alle condizioni dell’altro coniuge.
Il tutto nasce dalla necessità di tutelare il coniuge economicamente più debole (che nei decenni passati era quasi sempre la donna) che dopo la separazione si trovava senza un reddito proprio e con la responsabilità di accudire i figli.
Fortunatamente, con il passare degli anni e l’evoluzione socioculturale in atto, la figura del coniuge economicamente debole non è più automaticamente associata alla donna ma viene identificato in seguito allo studio della reale condizione economica e patrimoniale delle parti e considerando su quale delle parti in causa grava l’addebito, ossia la colpa della fine del rapporto coniugale.
La determinazione dell’importo dell’assegno di mantenimento segue criteri ben precisi e stabiliti dalla legge, oltre che da precedenti pronunce dei tribunali che, come si è soliti dire, fanno giurisprudenza.
In linea generale è possibile affermare che tra i criteri fondamentali vi sono i seguenti:
- Condizioni economiche dei coniugi: si valutano i redditi, il patrimonio, la capacità lavorativa e le prospettive di impiego. A tal proposito è possibile ingaggiare un investigatore privato in grado di fornire un report dettagliato in merito alla reale condizione economica del soggetto sottoposto a indagine.
- Contributo familiare: si considera il contributo che ciascun coniuge ha fornito al benessere della famiglia, sia in termini economici che di cura della casa e dei figli.
- Tenore di vita durante il matrimonio: si cerca di preservare il tenore di vita goduto durante il matrimonio, nella misura del possibile.
La giurisprudenza in materia di assegno di mantenimento è vasta e variegata, uno dei principi fondamentali in materia di determinazione dell’assegno, prende atto del fatto che la sua assegnazione non può essere considerata un automatismo, ma deve essere valutata caso per caso, tenendo conto delle specificità di ciascuna situazione.
Oltretutto non è una misura statica ma può essere soggetto a revisione nel tempo, qualora si verifichino cambiamenti significativi nelle condizioni economiche di uno dei due ex coniugi.
Per questo motivo le agenzie investigative offrono l’indagine per rivalutazione dell’assegno di mantenimento.
Come già scritto, questo può essere oggetto di revisione o di revoca nel caso in cui sopravvengano novità nelle condizioni economiche delle parti:
- Uno dei due coniugi crea un nuovo nucleo famigliare;
- Uno dei due coniugi inizia a guadagnare da attività lavorativa autonoma o subordinata;
- Uno dei due coniugi perde il lavoro o la sua fonte di reddito;
- Uno dei due coniugi diventa improvvisamente molto ricco ha seguito di una vincita o una donazione.
- I figli hanno maggiore necessità economiche per via dello studio, di una condizione di salute differente ecc…
Inoltre, può cessare qualora il beneficiario raggiunga un’autonomia economica tale da non necessitare più del sostegno dell’ex partner.